Azienda
SEI IDROJET, è un nuovo ramo d'Azienda di SEI di Giannoni AM & C SAS con base operativa a Camaiore (Lucca)
I PERCHE'
Il numero crescente delle opere in calcestruzzo, obbligate e soggette ad interventi di risanamento.
I VANTAGGI
Le motivazioni tecniche ecologiche e di sicurezza di alta produttività rendono la Ns. Azienda molto competitiva nelle opere di intervento di risanamento del calcestruzzo.
IL DOMANI
Il successo dell'Azienda si basa sul continuo sviluppo ed investimento nella ricerca di nuove tecnologie applicate.
L'Intervista al nostro direttore tecnico
Dall'intervista al Geometra Stefano Marchi, direttore tecnico di Sei Idrojet, pubblicata su 'Costruzioni' di febbraio 2008.
Idrodemolizione in Italia: qual è la situazione attuale?
Marchi: Essendo la gamma di applicazioni molto vasta,
l’idrodemolizione è un settore in crescita e in continua
evoluzione. Esso è sempre più richiesto per il risanamento
di ponti, viadotti, solette. Si deve inoltre considerare
che a quasi 40 anni dalla loro realizzazione, sono
molti i manufatti della rete infrastrutturale italiana che risentono
dell'usura dovuta al tempo. Sto parlando delle
molte opere necessarie per l’adeguamento strutturale di
ponti, viadotti, gallerie, varianti di tracciato, rinnovamento
degli impianti tecnologici. Ad esempio quello eseguito
sulla A12 è un intervento che i gestori di Autostrade sono
obbligati a compiere per la messa in sicurezza e il conseguente
adeguamento alle normative vigenti. Certamente
non ci sarà spazio per molte ditte e, determinanti
nella scelta da parte dei committenti, saranno fattori quali
la qualità delle attrezzature e la velocità di esecuzione.
Non bisogna dimenticare che lavorare con l’idrodemolizione
richiede investimenti importanti dal momento che ogni unità operativa ha un costo sostenuto.
Cosa vi distingue dalle altre realtà operanti nel settore?
Marchi: Siamo una delle poche aziende al mondo altamente attrezzate e specializzate che eseguono lavori di idrodemolizioni sulle alte pile autostradali senza ricorrere
ai ponteggi ma, al contrario, utilizzando sistemi robotizzati
e computerizzati automatici. Ad esempio, ultimamente
abbiamo eseguito i lavori di risanamento del
calcestruzzo sul viadotto Rio Verde sull’Autocisa A15,
uno tra i più imponenti in Europa per altezza delle pile
(135 metri). Certo è che per far fronte alla crescita del
mercato e delle richieste bisogna essere preparati e avere più unità operative indipendenti. Con le nostre tre
unità possiamo far fronte a determinate richieste della
committenza: ad esempio riusciamo ad eseguire lavorazioni
su più turni, riducendo così ai minimi termini i
tempi di esecuzione.
In ogni caso abbiamo intenzione di aprirci a nuovi mercati.
Sono in programma lavori all’estero, il primo dei
quali partirà questa primavera.
Nel vostro curriculum spiccano
interventi indubbiamente spettacolari come il sopraccitato Rio Verde.
Si sono presentati elementi di difficoltà anche in un lavoro, quello
sui cordoli della A12, teoricamente
più semplice?
Marchi: Utilizziamo macchine all’avanguardia e possiamo
anche progettare, costruire e certificare sistemi specificatamente studiati per determinati tipi di intervento. L’idrodemolizione non genera polveri e l’utilizzo di
macchinari automatizzati garantisce maggiore sicurezza; l’unico limite è dato dalle emissioni acustiche che ne vincolano l’uso in adiacenza di zone abitate. Non era però
questo il caso della A12. Piuttosto, in simili interventi il
fattore critico è dato dall’organizzazione logistica. Operiamo
su tratti autostradali solo parzialmente chiusi al
traffico; lavoriamo quindi in condizioni delicate. Certo è
che su strade, autostrade, ferrovie la richiesta è sempre
la stessa: intervenire il più rapidamente possibile e con
un impatto sul traffico ridotto al minimo. Per questo cerchiamo
sempre di studiare soluzioni che interferiscano il
meno possibile con l’infrastruttura. A consentircelo,
naturalmente, è proprio l’alto livello tecnologico
dei nostri sistemi.